Al Sud il denaro costa più del Nord per mutui e prestiti

Che le differenze sulle politiche economiche operate indisturbate dai vari Governi succeduti dopo l’unità-ossimoro inquietante- del 1861 tra le due Italie fossero conclamate non è una novità, così come la constatazione del credito non uniforme tra Nord e Sud, in evidente e maggiore sofferenza per la nuova stretta creditizia operata dalle banche che subirà in primis il Mezzogiorno dove gli oneri finanziari per aziende e famiglie sono di un terzo superiori rispetto a quelli medi del resto del Paese.

Diseguaglianza di redditi, di ricchezze personali, nonché di opportunità di “accesso alla cultura” così come dimostrò ampiamente lo storico Emanuele Felice:

“Le istituzioni nel Mezzogiorno sono prevalentemente “estrattive”; al Centro Nord invece “inclusive”. Le prime sono introdotte per acquisire rendite e privilegi a favore di specifici ceti dominanti (‘dominio’ è, nel caso, termine più appropriato di ‘potere’). Le seconde stimolano la partecipazione dei cittadini, quindi la crescita economica e lo sviluppo umano e civile. “

Possiamo quindi affermare, senza bisogno di smentita che la Questione Meridionale nacque per porre fine alla Questione Settentrionale.

Patrizia Stabile