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“Un paradiso abitato da diavoli”, il libro di Benedetto Croce, compie 100 anni

“Un paradiso abitato da diavoli”, il libro di Benedetto Croce, compie 100 anni

Da dove nasce quell’’impopolare e denigratorio detto che vuole Napoli come un paradiso abitato da diavoli cioè da quegli uomini «di poco ingegno, maligni, cattivi e pieni di tradimento»? Pregiudizi che ebbero una vasta eco dal Medioevo in poi e che derivavano , non solo- se in buona fede- da una errata percezione del popolo napoletano ma dai chiacchiericci biasimevoli di invidiosi mercanti fiorentini propagatisi col passare dei secoli.

Benedetto Croce, seppur letterato controverso e non sempre dalla parte della ragione nei confronti dei napoletani e del Sud, ne rifiuta categoricamente la veridicità ed anzi ,coglie l’occasione per descrivere la nostra città svelandone un volto diverso e segreto.

Dall’affascinante epoca vissuta durante la dominazione alla scomparsa dei “seggi” del popolo; dall’epopea dei lazzari, meravigliosamente devoti a san Gennaro e al Re, al vocio folkloristico dei venditori; dalle storie di personaggi caratteristici a narrazioni leggendarie su Palazzi ed altri beni: imperdibili pezzi in secoli di storia, di vita artistica e letteraria napoletana.

Il Paradiso abitato da diavoli compie quindi cent’anni e quel Paradiso metropolitano non è abitato nient’altro che da Napoletani, popolo magico che esprime il buono ed il male di ogni metropoli del Pianeta. Solo che il napoletano deve combattere anche contro l’ignoranza del pregiudizio.

Patrizia Stabile